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Orologi meccanici con complicazioni

Che cos'è una complicazione in un orologio meccanico?

In orologeria, si dice che un orologio ha una "complicazione" quando il suo calibro meccanico può fare qualcosa di più che indicare le ore, i minuti e a volte anche i secondi. Qualsiasi funzione aggiuntiva richiede ulteriori componenti e ingranaggi, il che rende il movimento più complicato: queste funzioni si distinguono tra grandi complicazioni e piccole complicazioni. Gli orologi meccanici dotati di una serie aggiuntiva di funzioni vengono definiti "Grandes Complications", sebbene non esista una definizione universalmente valida del numero di funzioni che un orologio deve avere per potersi fregiare di tale titolo. 

Quali tipi di complicazioni esistono per gli orologi meccanici?

Le grandi complicazioni sono funzioni aggiuntive più elaborate come il cronografo, il tourbillon, lo svegliarino, la suoneria a ripetizione o il calendario perpetuo. Le piccole complicazioni degli orologi meccanici includono l'indicazione della data ed eventualmente del giorno della settimana in una sezione del quadrante, nonché l'indicazione della riserva di carica residua, ovvero dello stato di tensione della molla, sempre sul quadrante. La ghiera girevole, indispensabile negli orologi subacquei, l'indicazione delle fasi lunari e l'indicazione di un secondo fuso orario o la funzione delle ore del mondo sono funzioni aggiuntive più semplici, utili anche nella vita di tutti i giorni. 

Un vassoio elegante con quattro orologi da polso di design diverso, mentre una mano guantata tiene delicatamente uno degli orologi.

Watchfinder: trova il tuo orologio meccanico perfetto

Meccanismo datario o ore del mondo? Trovate l'orologio meccanico con complicazioni perfetto, con l’aiuto del nostro watchfinder. Potete selezionare i nostri modelli in base ai vostri gusti in modo rapido e veloce, in base alla misura, alla forma, al colore o alla complicazione. Fate clic sul vostro orologio preferito.

Scoprite subito
Metro datario indicatore di carica
Ref. 1101
CHF 3’490
Tangente 2date
Ref. 135 / 135.SB
da CHF 2’580
Ahoi neomatik 38 data cielo
Ref. 516 / 526
da CHF 3’850
Zürich ore nel mondo blu notte
Ref. 807
CHF 5’300
Ludwig neomatik 41 datario
Ref. 260
CHF 3’650

Complicazioni comuni

Datario

Che cos'è il datario in un orologio meccanico?

L'indicazione della data è una piccola complicazione molto diffusa negli orologi meccanici sia da uomo che da donna e indica il giorno del mese. Il primo brevetto per un datario venne depositato in Svizzera nel 1915. Esistono vari modi per mostrare la data. 

Con il tradizionale datario a puntatore, il giorno corrente è indicato da una grande lancetta centrale su una scala che corre lungo il bordo esterno del quadrante, oppure da una piccola lancetta decentrata su un quadrante secondario. Oggi il modo più comune di indicare la data, tuttavia, è attraverso una finestra, solitamente posizionata a ore 3 o 6. Le cifre da 1 a 31 sono indicate sul disco datario al di sotto di essa. 

NOMOS Glashütte ha sviluppato un proprio datario, che è stato brevettato: due indici colorati inquadrano il giorno corrente su un anello della data, collocato intorno al movimento.

Come funziona il meccanismo datario in un orologio meccanico?

Il cambio della data è controllato dalla ruota dei minuti al centro del movimento, collegata al disco datario da una serie di ingranaggi. Quando il nuovo giorno scatta alla mezzanotte esatta, in orologeria si parla di "cambio istantaneo" della data: a mezzanotte, il disco datario avanza di un numero nell'arco di pochi millisecondi. Un'altra opzione è il "cambio semi-istantaneo", della data, in cui il numero della data corrente inizia a spostarsi lentamente all'interno della finestra della data a partire da 30 minuti prima della mezzanotte, e passa al giorno successivo intorno alla mezzanotte.

Qual è il tempo di ingranamento del meccanismo del datario negli orologi meccanici?

La data di un orologio meccanico passa al giorno successivo tra le 21 e le 3 del mattino: in questo periodo, le parti del movimento si ingranano con le ruote del meccanismo del datario. È meglio non azionare la regolazione rapida della data tramite la corona in questo intervallo temporale, perché il movimento rischierebbe di danneggiarsi. 

I calibri NOMOS DUW 6101 e DUW 4601

Da quando i primi orologiai iniziarono a operare a Glashütte nel 1845, questa piccola città della Germania sud-orientale ha istituito nuovi standard per l'intera industria orologiera. La tecnologia alla base del datario di NOMOS è un ottimo esempio di orologeria di precisione all'avanguardia. Il calibro automatico NOMOS DUW 6101 (la sigla DUW sta per Deutsche Uhrenwerke NOMOS Glashütte) è dotato di un meccanismo datario con un circuito brevettato e dal design innovativo. L'anello della data è posizionato anche attorno al movimento nel calibro a carica manuale DUW 4601: entrambi i calibri di manifattura consentono di realizzare orologi con la tipica data ad anello NOMOS sul quadrante.

Disposizione dell'anello datario

Nei modelli DUW 6101 e DUW 4601, la complicazione della data non è montata sopra il movimento, come è tipico dei calibri di altri marchi, ma è integrata al suo interno, con l'anello della data posizionato all'esterno. Dal punto di vista del design, ciò mantiene il calibro straordinariamente sottile e consente di realizzare orologi altrettanto eleganti. Inoltre, apre nuove possibilità per il design del quadrante: la caratteristica data ad anello NOMOS mostra non solo il giorno, ma anche l'intero mese, ad esempio. Il modello a carica manuale Tangente 2date presenta anche un datario tradizionale a ore 6.

Regolazione rapida e bidirezionale della data

La maggior parte dei calibri consente di regolare la data in una sola direzione, ossia in avanti. Questo significa che, ad esempio, se fosse il 1° agosto e volessimo regolare sul giorno corretto un orologio che si è fermato il 2 luglio, dovremmo spostare la data in avanti di 30 giorni. NOMOS Glashütte ha sviluppato un sistema di regolazione rapida bidirezionale della data per il calibro neomatik DUW 6101, che consente di spostare i giorni anche all’indietro. Un bel vantaggio! Ecco come funziona la regolazione rapida bidirezionale della data di NOMOS Glashütte: la corona è collegata tramite una serie di ingranaggi alla ruota di correzione a cinque bracci. Quando viene tirata nella seconda posizione, la ruota di correzione può spostarsi a sinistra o a destra quando la corona viene ruotata, e l'anello datario viene spostato in avanti o indietro di un numero.

Dettaglio ravvicinato di un meccanismo di orologio, evidenziando ingranaggi dorati e argentati, con gemme rosse e blu incastonate.

Tempo di ingranamento più breve

Rispetto ai movimenti convenzionali con complicazioni per la data, il calibro NOMOS DUW 6101 ha un tempo di ingranamento ridotto. La ruota del datario della complicazione NOMOS è più piccola e ruota non una, ma ben quattro volte nelle 24 ore, e quattro volte più velocemente. Solo alla quarta rotazione una piccola rotella con tre estremità arrotondate (chiamata disco di programmazione) attiva un'asticella, che aggancia il disco della data e lo sposta in avanti di una posizione. La rotazione più rapida della ruota di cambio data si traduce in un tempo di ingranamento significativamente più breve. Il calibro neomatik impiega solo circa 30 minuti per cambiare data e il meccanismo rimane ingranato per soli 90 minuti, invece di sei ore.

Protezione del movimento durante l'ingranamento

E cosa accade se ci si dimentica dell'ingranamento e si cerca di regolare la data con il movimento e il meccanismo di cambio data ingranati? Non accadrà nulla ruotando la corona, perché nel DUW 6101 è stato installato un meccanismo di frizione che protegge il movimento in casi come questo; pertanto, quando ruoterete la corona, noterete semplicemente che la forza applicata non sortirà alcun effetto. La ruota motrice del meccanismo di frizione viene sempre premuta contro la ruota di correzione da una molla. A mezzanotte, l'asticella si innesta nel disco della data: quando la corona viene azionata, il meccanismo di frizione si disinnesta a partire da una certa coppia e i due piani ruotano separatamente in modo da non danneggiare il meccanismo datario.

Orologi con meccanismo datario

Tangente 2date blu
Ref. 136 / 136.SB
da CHF 2’580
Ahoi neomatik 38 data sabbia
Ref. 517 / 527
da CHF 3’850
Tangente neomatik 41 Update
Ref. 180
CHF 3’720
Ludwig neomatik 41 datario
Ref. 260
CHF 3’650

Indicatore di riserva di carica

Cos'è la riserva di carica in un orologio meccanico?

La riserva di carica è l'energia ancora immagazzinata nella molla di un orologio meccanico. L'indicatore della riserva di carica rende visibile sul quadrante quanta di questa energia è rimasta e indica quando l'orologio deve essere nuovamente caricato a mano o, nel caso degli orologi automatici, con il movimento del polso. Ci sono molti modi per indicare sul quadrante la tensione residua della molla: il tempo di funzionamento rimanente può essere quantificato in ore. Oppure, può esserci una lancetta che indica la quantità di energia su una scala da pieno a vuoto. Può anche essere rappresentata da una linea con degli indici graduati, per citare solo alcuni esempi. 

Questa complicazione è diventata popolare con l'avvento degli orologi automatici a metà del secolo scorso, come caratteristica aggiuntiva degli orologi da polso ad uso non militare; serviva a fornire una prova tangibile del fatto che i calibri dotati di rotore si caricavano da soli con il movimento. Oggi, le persone si sono abituate da tempo ai meccanismi automatici e prediligono gli indicatori di riserva di carica sugli orologi a carica manuale, onde ricordarsi di ricaricarli in tempo. Come quando si fa il pieno alla macchina, è possibile vedere l'indicatore risalire fino a livello massimo di carica.

Come funziona l'indicatore della riserva di carica negli orologi meccanici?

Per mostrare la carica rimanente sul quadrante di un orologio, l'indicatore deve essere collegato al meccanismo di carica all'interno del bariletto, solitamente tramite un ingranaggio. Quando la tensione della molla aumenta (a causa del movimento in un orologio automatico, o attraverso la rotazione della corona in un orologio a carica manuale), ciò si riflette sul meccanismo dell'indicatore. A seconda del design, può essere presente una lancetta che si muove verso l'indicatore di piena carica; in alternativa, l'aumento della tensione può essere espresso in numeri. Man mano che la molla perde tensione, il meccanismo dell'indicatore della riserva di carica si muove in direzione contraria. 

L'indicatore di riserva di carica brevettata degli orologi meccanici di NOMOS Glashütte

Nella collezione di haute horlogerie di NOMOS Glashütte, il modello Lambda a carica manuale è dotato di un indicatore di riserva di carica. Il calibro DUW 1001 ha un doppio bariletto, che gli assicura una riserva di carica di almeno 84 ore, mostrata sul quadrante da una ampia lancetta mossa da un tradizionale ingranaggio differenziale che incorpora entrambi i bariletti.

Anche alcuni modelli a carica manuale di Metro, Tangente e Tetra hanno un indicatore di riserva di carica che, a sua volta, si basa sul meccanismo brevettato da NOMOS Glashütte. Come avviene di frequente con la ricerca e lo sviluppo portati avanti da NOMOS Glashütte, anche in questo caso l'arte sta nella semplificazione: priva di un treno di ingranaggi, la versione NOMOS di questa complicazione nei calibri DUW 4301 e DUW 4401 è integrata direttamente nel bariletto usando solo tre componenti. Il livello di carica è visibile sul quadrante in una finestra di forma circolare, con un indicatore a forma di mezzaluna nell'area compresa tra le ore 12 e le ore 2. Con un'altezza di 2,8 millimetri, entrambi i calibri risultano solo 0,2 millimetri più spessi rispetto al classico movimento a carica manuale NOMOS privo di questa complicazione, il calibro Alpha. 

Orologi con indicatore di riserva di carica

Metro datario indicatore di carica
Ref. 1101
CHF 3’490
Tangente indicatore di carica
Ref. 172
CHF 2’580
Lambda oro rosa
Ref. 930
CHF 15’180

Fasi lunari

Che cosa sono le fasi lunari in un orologio meccanico?

L'indicatore delle fasi lunari è una complicazione minore nei movimenti meccanici, che mostra sul quadrante quando inizierà la prossima fase di luna piena o luna nuova. Negli orologi a pendolo astronomici, il ciclo lunare veniva rappresentato fin dal XV secolo: nonostante la luna (mensis, in latino) abbia dato origine alla parola "mese", la durata delle fasi del nostro satellite non si adatta bene alla lunghezza dei mesi del calendario. Ogni ciclo lunare dura 29 giorni, 12 ore, 44 minuti e 3 secondi, ovvero 29,5 giorni circa. Per poter sapere in qualsiasi momento in quale fase si trova la luna, anche quando il cielo è nuvoloso, è utile poter contare su un indicatore meccanico. E date anche le possibilità estetiche che offre dal punto di vista del design di un segnatempo, questa complicazione è divenuta molto popolare fin dai primi modelli di orologi da polso del XX secolo, soprattutto nella produzione di orologi da donna. 

Come funziona la complicazione delle fasi lunari negli orologi meccanici?

Il meccanismo più semplice per mostrare le fasi lunari è quello di utilizzare un disco su cui sono raffigurate due lune, azionato da una ruota dentata con 59 denti (29,5 moltiplicato per due), in modo che ogni giro completo corrisponda a due cicli lunari. Il vantaggio di avere un disco che avanza a intervalli di un giorno è che il meccanismo può essere abbinato a quello del datario. Trascorsi circa tre anni, i minuti rimanenti nel ciclo lunare reale si sommano fino a formare un giorno intero, che dovrà essere corretto manualmente. Naturalmente, ci sono anche design che puntano a garantire una maggiore precisione, e che devono essere corretti solo ogni cento o, in alcuni casi, addirittura ogni mille anni. Oppure sofisticate soluzioni estetiche che mostrano il percorso della luna di giorno e di notte, o all'interno della volta celeste stellata dell'emisfero settentrionale o australe. La possibilità di rievocare gli eventi celesti al polso con mezzi meccanici e artistici da sempre esercita un grande fascino.

Ore nel mondo

Cosa significa GMT in un orologio meccanico?

GMT sta per Greenwich Mean Time, ovvero l'ora solare media misurata presso il meridiano di riferimento che attraversa Greenwich, vicino a Londra. Nell'orologeria, l'aggiunta della sigla GMT si riferisce a un tipo specifico di orologio: un orologio da polso che mostra due fusi orari. In aggiunta all'ora locale del luogo in cui ci si trova, viene mostrato anche un altro fuso orario a scelta, solitamente su un sottoquadrante. 

Scoprite di più sugli orologi con funzioni ore del mondo

Orologi con meccanismo ore del mondo

Tangomat GMT
Ref. 635
CHF 4’310
Zürich ore nel mondo blu notte
Ref. 807
CHF 5’300

Grandi complicazioni

Alcune complicazioni sono nate da necessità che oggi non esistono più. Ciononostante, sono ancora componenti importanti dei calibri meccanici degli orologi di lusso, perché un tourbillon, una ripetizione minuti o un rattrappante (una lancetta dei secondi che può essere arrestata, presente nei cronografi) dimostrano l'abilità degli orologiai di una manifattura e mostrano quanto possa essere affascinante la meccanica complessa.

Tourbillon

Che cos'è il tourbillon in un orologio meccanico?

Il tourbillon è una complicazione sofisticata, che permette al sistema di oscillazione del movimento di ruotare intorno al proprio asse mentre si utilizza un orologio meccanico. L'idea venne brevettata nel giugno del 1801 dall'orologiaio francese Abraham Louis Breguet, il quale per anni aveva studiato gli effetti della gravità sul sistema oscillante degli orologi da tasca. All'epoca, gli orologi da tasca venivano principalmente indossati in un'unica posizione, ossia in verticale nella tasca dei pantaloni o del gilet. Col tempo, questo finiva per generare deviazioni nel movimento.

Breguet risolse il problema montando il gruppo del bilanciere in una struttura girevole, detto anche gabbia del tourbillon, che ruotava sul proprio asse una volta al minuto. Ciò compensava eventuali errori nel baricentro dell'oscillazione: una vera svolta per quanto riguarda la precisione negli orologi meccanici. Gli orologi da polso, che vengono spostati costantemente in tutte le direzioni, non necessitano di un tourbillon. Tuttavia, questa complicazione tecnicamente complessa, inizialmente sviluppata per i movimenti a carica manuale, è stata costantemente perfezionata dalle manifatture e perfino incorporata in movimenti automatici, per il puro gusto di poterlo fare: anche NOMOS Glashütte ha progettato e realizzato il proprio tourbillon nel 2007, per un orologio a carica manuale con cassa tonneau di Wempe Chronometerwerke (referenza WG74 0001). 

Ripetizione minuti

Che cos'è la ripetizione minuti in un orologio meccanico?

La ripetizione minuti è una complicazione dei movimenti meccanici che rende l'ora udibile. Prima ancora che si iniziassero a usare composti luminescenti (contenenti radio e trizio) per i quadranti degli orologi negli anni '60, gli orologiai londinesi Edward Barlow e Daniel Quare svilupparono all'inizio del XVII secolo il movimento a ripetizione, che convertiva il tempo in segnali acustici: un grande vantaggio quando non era possibile vedere il quadrante al buio. Abraham Louis Breguet sviluppò ulteriormente questa invenzione nel 1783 con la molla sonora. Nel 1892, la manifattura svizzera Audemars Piguet presentò il primo orologio da polso dotato di movimento con suoneria a ripetizione. 

I primi orologi da polso con ripetizione minuti furono prodotti a partire dal 1910 e, ad oggi, nulla è cambiato nel modo in cui funzionano. Oltre ad avere un movimento per l'ora, questi orologi sono dotati di un treno di ingranaggi indipendente, chiamato movimento a ripetizione, con una propria molla che si carica non appena viene premuto il cursore sulla cassa. A quel punto vengono attivati dei martelletti, che con il loro suono indicano l'ora. Gli orologi con ripetizione rilevano la posizione della lancetta, la elaborano ed emettono un segnale acustico diverso a seconda di dove si trova. E lo fanno senza alcun componente elettronico, utilizzando solo ruote, camme e molle.

Calendario perpetuo

Che cos'è il calendario perpetuo in un orologio meccanico?

Il calendario perpetuo è una complicazione che è in grado di tenere conto della lunghezza variabile dei mesi, e persino degli anni bisestili, nell'indicare la data. Un calendario perpetuo dovrà essere regolato manualmente solo quando l'anno bisestile verrà saltato, come accadrà nel 2100. Sarà quindi necessaria una piccola regolazione per adeguare il conteggio degli anni solari al corso effettivo dell'anno. I primi orologi da tasca con calendario perpetuo vennero realizzati nel XVIII secolo; gli storici attribuiscono gli onori della prima presentazione di questa funzione speciale all'orologiaio inglese Thomas Mudge, nel 1764. Nel 1925, l'azienda Patek Philippe lanciò il primo orologio da polso con calendario perpetuo. Un calendario perpetuo richiede un gran numero di ruote, pignoni, leve e dischi, il che significa che non è facile da regolare o correggere. Questa complicazione, quindi, dovrebbe di preferenza accompagnarsi a un movimento automatico, e può essere una buona idea acquistare un avvolgitore per orologi: così dovrete solo preoccuparvi di indossare il vostro orologio, almeno fino a febbraio del 2100. 

Cronografo

Che cos'è un cronografo?

Un cronografo è un orologio da polso dotato di funzione cronometro. Uno o due pulsanti sulla cassa servono ad avviare, ad arrestare e ad azzerare una lancetta apposita. A differenza dei cronometri, i cronografi possono misurare un intervallo di tempo in modo indipendente rispetto all'ora del giorno che indicano: il tempo misurato è mostrato dalla lancetta dei secondi, in piccoli sottoquadranti, noti anche con il nome di totalizzatori. I sottoquadranti mostrano i minuti e le ore. I cronografi flyback sono un'ulteriore evoluzione dei cronografi, e facilitano la procedura di arresto, azzeramento e riavvio del tempo, con la sola pressione di un pulsante. Alcuni cronografi sono anche dotati di altimetro o bussola.

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